Il suolo è lo strato più superficiale della superficie terrestre ed è una risorsa multifunzionale, limitata e non rinnovabile, il cui equilibrio deve essere conservato attraverso corrette pratiche ecologiche ed agronomiche.
Per compromettere per sempre il suolo occorrono pochi decenni, ma, per produrne solo un cm, occorrono circa 1000 anni.
Le dinamiche di uso dei suoli influenzano in modo determinante la qualità della vita.
Una buona parte di suolo, in particolare quello urbano e periurbano, è soggetto a compattamento, con la conseguente carenza di ossigeno e ristagno idrico, erosione, perdita di sostanza organica, acidificazione, salinizzazione e inquinamento da sostanze tossiche.
Una gestione attenta dei suoli può evitarne il degrado e valorizzare questa risorsa per gli innumerevoli benefici che esso apporta:

  • Sicurezza alimentare
    Basti pensare che oltre il 95% degli alimenti necessari per l’alimentazione umana (e animale) sono prodotti, in modo diretto o indiretto, dal suolo.
    Naturalmente, un terreno ricco di sostanze nutritive, con un’adeguata percentuale di sostanza organica e con una buona struttura, influenzerà positivamente la qualità dei prodotti.
  • Mantenimento biodiversità
    Il suolo è uno degli ecosistemi più complessi in natura e uno degli habitat più variegati sulla Terra: custodisce infatti la maggior parte degli organismi viventi che grazie alla loro attività e alla loro partecipazione ai cicli dei nutrienti che rendono possibile la vita.
    Per questi motivi, le pratiche di rinnovamento del suolo, contrapposte alla monocoltura, contribuiscono a preservare la biodiversità nei terreni.
  • Mitigazione del clima
    Il suolo influenza anche il sistema climatico poiché ha la funzione di sink di carbonio. Questo perché il carbonio presente nell’atmosfera viene immagazzinato dalle piante e, se non utilizzato, depositato nel terreno per mezzo delle radici. Nel caso di una corretta gestione, questo si stabilizza rimanendo nel suolo anche per migliaia di anni; infatti il modo in cui vengono utilizzati i terreni li può rendere allo stesso tempo sia immagazzinatori di carbonio sia fonte di emissioni.
  • Miglioramento mezzi di sostentamento
    Circa il 10% del suolo è composto da materia organica come radici e microrganismi, che ne mantengono la struttura e la fertilità. Per questi motivi, alla risorsa suolo è attribuibile la capacità di fornire sicurezza alimentare, migliori mezzi di sostentamento e in un certo modo di diminuire la migrazione, dovuta il più delle volte a problemi ambientali derivanti da una scorretta gestione.
  • Miglioramento qualità dell’acqua
    I suoli sono in grado di filtrare l’acqua piovana, rimettendola in circolo pulita e potabile. Sono inoltre in grado di immagazzinare l’acqua grazie a strati impermeabili, per poi renderla disponibile per le colture in caso di necessità.
  • Maggiore disponibilità di medicinali
    La maggior parte degli abitanti di paesi in via di sviluppo utilizza prodotti naturali come unica o principale fonte di sostanze medicinali. La presenza di uno o più principi attivi nelle piante è direttamente proporzionale alla qualità del terreno.
    In più, una buona porzione di antibiotici sono originati grazie ad alcune specie di batteri presenti nel suolo.