L’uovo è un alimento base della nostra alimentazione: dal punto di vista nutrizionale, è un ricco di proteine nobili, sali minerali, vitamine A, B ed E.
In Italia vengono consumate 12 miliardi di uova ogni anno, per un impiego pro capite di 13,7 kg.
Oltre al consumo fresco, si può utilizzare in svariate ricette che prevedono diversi tipi di cottura.
Si fa una prima distinzione tra uova fresche, appartenenti alla “Categoria A” e uova di “Seconda Qualità”, che verranno impiegate prevalentemente nell’industria alimentare.
Un sistema molto semplice per verificare che l’uovo sia fresco è immergerlo in un recipiente con acqua e sale:
– Se si appoggia o galleggia sul fondo allora l’uovo è fresco.
– Se galleggia senza affiorare o galleggia in superficie non è fresco.
Tutte le uova fresche (categoria A) devono avere le seguenti caratteristiche:
- guscio e cuticola: normali, puliti, intatti.
- camera d’aria: altezza non superiore a 6 mm, immobile.
- albume: chiaro, limpido, di consistenza gelatinosa, esente da corpi estranei di qualsiasi natura.
- tuorlo: visibile alla speratura soltanto come ombratura, senza contorno apparente, che non si allontani sensibilmente dal centro dell’uovo in caso di rotazione di questo, esente da corpi estranei di qualsiasi natura.
- germe: sviluppo impercettibile.
- odore: assenza di odori estranei.
Le uova devono essere conservate ad una temperatura massima di 4°C e poste con la punta rivolta verso la parte più resistente del guscio, ovvero verso il basso.
Per quanto riguarda l’etichettatura delle uova, vi è un codice stampato sul guscio, attraverso il quale è possibile avere tutte le informazioni principali sulle uova che si sono acquistate, permettendo di avere indicazioni sulla filiera produttiva e rendendo così disponibile la tracciabilità del prodotto.
Le prime cifre indicate nell’etichettatura del guscio, risultano le più importanti e facilmente comprensibili al consumatore.
Nel dettaglio:
- La prima cifra indica il tipo di allevamento da cui provengono le uova:
0= uova da agricoltura biologica. Si utilizzano mangimi e foraggi provenienti da agricoltura biologica, integrabili fino al 20% con prodotti tradizionali. Gli animali sono in grado di razzolare liberamente all’aperto.
1= uova da allevamento all’aperto, ottenute da galline libere di razzolare in un ambiente esterno (le uova vengono deposte sul terreno o nei nidi)
2= uova da allevamento a terra, ottenute da galline che possono muoversi libere ma non all’aperto, con uno spazio a disposizione di 1 metro quadrato per 7 galline (le uova vengono deposte sulla terra, nelle lettiere o nei nidi)
3= uova da allevamento in gabbia, ottenuta da galline che non hanno alcuna libertà di movimento: trascorrono la loro vita in gabbie di 1 metro quadrato per 25 galline (le uova vengono deposte direttamente in una macchina adibita alla raccolta).
- Proseguendo, si identifica lo Stato di produzione: IT sta per Italia
- I codici successivi indicano il codice ISTAT del Comune di produzione e la sigla della Provincia di allevamento.
- Gli ultimi numeri identificano il nome e il luogo dell’allevamento specifico da cui proviene.
Infine, è mostrata la data di scadenza, o in alternativa, la data di deposizione (facoltativa).