BAROLO 

Barolo D.O.C.G.
Sistema di qualità: D.O.C.G.
Categoria merceologica: Vini
Prodotto nelle province di: Cuneo

L’ORIGINE 

Il Barolo prende il nome dall’antico feudo dei marchesi Falletto, conosciuto come l’inventore di questo pregiato vino agli inizi del XIX secolo. Secondo le indicazioni del conte Oudart, grande enologo francese chiamato in Italia dal giovane Camillo Benso Conte di Cavour, i marchesi Felletto cominciarono a produrre il Barolo completamente a secco.

Per volere degli stessi produttori, nel 1934 nasce il Consorzio per la difesa dei vini tipici di pregio Barolo e Barbaresco, necessario per definire il contesto di produzione, la zona di origine, le uve e le caratteristiche del vino.

Il Consorzio viene ricostituito nel 1947, concorrendo nel 1994 alla costituzione dell’attuale Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba Langhe e Roero, punto di riferimento per le aziende vitivinicole provenienti tra la Langa e il Roero.

IL TERRITORIO DI PRODUZIONE 

La zona di produzione comprende i comuni di Barolo, Castiglione Falletto e Serralunga d’Alba e parzialmente il territorio dei comuni di Diano d’Alba, Grinzane Cavour, Monforte d’Alba, Novello, Cherasco, La Morra, Roddi e Verduno.

LE CARATTERISTICHE 

Un vino di ottima struttura, abile di esprimere profumi complessi ed inclusivi e in grado di svilupparsi nel tempo senza perdere le sue attraenti caratteristiche sensoriali. L’aroma del Barolo è fragrante e speziato e ricorda il sapore di numerosi frutti rossi come il lampone e le fragoline di bosco, le ciliegie sotto spirito e la confettura. Inoltre, possiede anche note di rosa e viola appassita, cannella e pepe, noce moscata e vaniglia e talvolta liquirizia, cacao, tabacco, cuoio, ecc.

Il vitigno è 100% nebbiolo, nelle sottovarietà Michet, Lampia e Rosè. Secondo il DM 30 settembre 2010, il Barolo deve possedere le seguenti caratteristiche:

  1. colore: rosso granato;
  2. odore: intenso e caratteristico;
  3. sapore: asciutto, pieno, armonico;
  4. titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13% vol.;
  5. invecchiamento: il periodo decorre dal 1 novembre dell’annata di produzione delle uve, con una durata minima di 38 mesi, di cui 18 mesi in botti di legno.

NOTA: Per la tipologia “riserva” il periodo di stagionature dev’essere non inferiore a 62 mesi, di cui 18 in legno.

L’IMBOTTIGLIAMENTO 

Dal 2010 le bottiglie di Barolo possono fregiarsi in etichetta delle menzioni geografiche aggiuntive, specificate nel disciplinare di produzione. Mediante aggiunta di aromi naturali e china, con questo vino è possibile produrre anche Barolo Chinato. Le bottiglie di confezionamento per la commercializzazione devono essere di forma albeisa o corrispondente ad antico uso o tradizione.

ABBINAMENTI CONSIGLIATI

Il Barolo si lega alla grande tradizione gastronomica piemontese, ricca di profumi e sapori, dove vede come protagonisti il tartufo bianco d’Alba e i brasati di carne, o la “bagna caoda” di acciughe alla finanziera. Per non dimenticare l’ampia gamma di formaggi a pasta dura e stagionati.

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