Collina Torinese
Sistema di qualità: DOC
Categoria merceologica: Vini
Prodotto nelle province di: Torino
ZONA DI PRODUZIONE E STORIA
I monaci Agostiniani dell’Abbazia di Vezzolano ne diffusero la coltivazione nella zona che oggi definiamo “Collina Torinese”.
Parlando di vini della provincia di Torino, risulta impossibile non citare il piccolo trattato “Dell’eccellenza e della diversità dei vini che nella Montagna di Torino si fanno e del modo di farli”, scritto nel 1606 da Giovanni Battista Croce, eclettico personaggio giunto alla Corte dei Savoia, orafo, architetto, agronomo ed enologo di origine milanese che tanto contribuì alla diffusione di vitigni e vini della zona. Se il Croce nei suoi scritti non fa riferimento specifico alla Freisa, forse denominata con un sinonimo locale usato allora, numerose altre varietà come il “Cario” e le “Malvagie” (vedi Cari e Malvasia), trovavano invece spazio nelle sue vigne di Val San Martino e Val Salice, oltre che di Candia. L’interesse destato a Corte da questi vini, stimolò il proliferare di filari intorno alle proprietà borghesi e alle ville nobiliari della collina che vennero, da quel periodo, denominate “vigne”. La più nota fu proprio la Vigna della Regina di Madama Reale Cristina di Francia. Non si trattava di vere e proprie aziende, ma di case padronali con un appezzamento coltivato a vite e con attrezzate cantine per la vinificazione destinata a coprire il solo fabbisogno della famiglia. Queste vigne, coltivate molto probabilmente a Freisa, erano nominate negli atti pubblici “vinee ultra padum”, cioè le vigne oltre il Po.
Col tempo e con i passaggi di proprietà divennero delle vigne a tutti gli effetti: l’attività vitivinicola avrebbe marcato la collina sino ai giorni nostri.
CARATTERISTICHE DEL VINO
Prevede le tipologie Rosso, Barbera, Bonarda, Malvasia e Cari; quest’ultimo è uno dei simboli dell’enologia locale da cui si trae un vino profumato a bassa gradazione alcolica e dal sapore dolce e gradevole.
ROSSO, per questo vino è prevista anche la tipologia Novello.
• Uve: Barbera (minimo 60%), Freisa (minimo 25%), altri vitigni a bacca rossa autorizzati;
• Colore: rosso rubino;
• Profumo: intenso e vinoso;
• Sapore: asciutto e armonico.
BARBERA
• Uve: Barbera (minimo 85%);
• Colore: rosso rubino intenso;
• Profumo: vinoso caratteristico;
• Sapore: secco, fresco, armonico e di buon corpo.
BONARDA
• Uve: Bonarda (minimo 85%);
• Colore: rosso rubino poco intenso;
• Profumo: vinoso intenso;
• Sapore: asciutto.
MALVASIA
• Uve: Malvasia di Schierano (minimo 85%);
• Colore: rosso cerasuolo;
• Profumo: fresco e fragrante, ricorda l’uva di origine;
• Sapore: dolce, leggermente aromatico.
PELAVERGA O CARI
• Uve: Cari (minimo 85%);
• Colore: cerasuolo;
• Profumo: fragrante, ricorda l’uva di origine;
• Sapore: dolce e gradevole.
ABBINAMENTI CONSIGLIATI
Tali vini possono essere serviti a tutto pasto inoltre, adattati a piatti di salumi in genere: salami, salsicce, prosciutto e formaggi locali quali il Bra, Raschera, Grana Padano, Toma Piemontese. Devono essere consumati entro 2 anni dalla vendemmia a 16-18° C in calici allungati. Il Rosso e la Bonarda si possono abbinare a bagna caoda e trippa, il Barbera con agnolotti. Invece, Malvasia e Pelaverga vini da dessert, abbinabili anche a formaggi più freschi: Robiola di Roccaverano e caprini freschi, con risotto alla finanziera, asparagi e cardi.
I vini Collina Torinese devono essere serviti a 13-14° C in calice di media capacità svasato.